
Una storia diversa che arriva dal pronto soccorso del ‘Pugliese-Ciaccio’. Nuova perché non parla di mala-sanità in senso stretto, ma di cattiva organizzazione. Un aspetto che deve essere solo rivisto e migliorato. Perché all’ospedale catanzarese lavorano tantissimi ottimi professionisti spesso però disorganizzati, lasciando nei pazienti l’impressione che la qualità finale delle prestazioni non sia quella che in effetti è.

Franco Procopio (che si è fatto fotografare di spalle) è un signore sulla cinquantina che affrontando una rampa di scale ha messo male il piede accusando subito forti dolori, pur evitando la caduta.
Alle 7.20 si presenta al PS, gli viene assegnato ovviamente un codice bianco. Da allora inizia la lunga, lunghissima attesa che si protrae fino alle ore 14 quando viene chiamato per la visita.
Ma non è questo il problema che il paziente catanzarese intende portare in evidenza. La visita evidenza una lesione a muscoli e legamenti. Ne avrà per qualche tempo. Effettuata la visita viene rimandato al Pronto Soccorso per le dimissioni. Passa un quarto d’ora; una mezzora; un’ora! Sono le 15.45 ed ancora il nostro infortunato, in piedi su due stampelle, non ha notizie sul suo documento.
Ancora cinque minuti e finalmente viene chiamato. Sono quasi le 16.00. Bilancio: sette ore di attesa, un quarto d’ora per la visita, quasi due ore per avere le dimissioni!
Per fortuna qualche buon cuore gli ha concesso la disponibilità di una carrozzina per gli spostamenti. Il nostro infortunato tiene a specificare che tutto il personale si è mostrato sensibile e preparato. Ma le due ore per avere le dimissioni proprio non le ha digerite.
Possibile che oltre alla fila d’entrata, ormai si debba sopportarne anche una per tornare a casa???
IL CASO DEL PAZIENTE OBESO CHE NON RIUSCIVA A LASCIARE L’OSPEDALE