
Traffico illecito di rifiuti, ricettazione e associazione a delinquere, sono le accuse a cui dovranno rispondere le cinque persone arrestate dal Corpo forestale dello Stato che ha anche sequestrato un’impresa che gestisce un’attività di rottamazione nel Comune di Zumpano nel cosentino.
Gli uomini del 1515 che già da alcuni mesi monitorava l’azienda, hanno potuto altresì accertare come la ditta in questione, usualmente smaltiva fuori da ogni norma ogni tipo di rifiuto, e quindi anche rifiuti pericolosi e non solo derivanti dalla rottamazione, ha operato in esecuzione di un’ordinanza emessa del gip distrettuale di Catanzaro, Assunta Maiore.
L’attività d’indagine condotta dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro Pierpaolo Bruni e dal sostituto procuratore Antonio Cestone della Procura di Cosenza, coordinati dal procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, e dal procuratore aggiunto della Procura di Cosenza, Marisa Manzini, è durata diversi mesi ed ha permesso di interrompere una attività illecita di smaltimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi.
L’azienda in questione si chiama Eurorottamazioni. Al suo interno, in condrada Padula di Zumpano, gli inquirenti hanno valutato il traffico di circa cento tonnellate di rame, riconfezionato per essere riciclato altrove.