Storie: il grande amore di Maria Vittoria per i randagi

Montepaone

Una bella storia, ma allo stesso tempo triste che dovrebbe far pensare. Con la stagione estiva iniziata da pochissimi giorni, nelle località di mare il fenomeno del randagismo torna ad essere preoccupante soprattutto per le associazioni animaliste. Le stesse, infatti, vengono tempestate da richieste di aiuto dei singoli volontari dislocati nel territorio.

Proprio come sta accadendo a Montepaone, comune di quasi 6400 anime, nel quale Maria Vittoria Russo si occupa da anni dei randagi che vagano per le strade. Ogni giorno, Maria Vittoria, con amore e parsimonia, cura i pelosi abbandonati. Viene aiutata dall’Associazione “Su la Zampa” di Lorella Commodaro che dona cibo e antiparassitari, utili a far star bene i cani. Un sostegno importante che, tuttavia, potrebbe non bastare ad assicurare un futuro migliore agli stessi animali. Secondo Maria Vittoria Russo, in lacrime e ormai esausta, -come riporta l’Associazione “Su la zampa” – “per una decina di cani, tutti accuditi e protetti, presto si apriranno le porte del canile convenzionato con il Comune, canile che pare, secondo quanto recentemente appreso dalla stampa, sia stato oggetto di indagini giudiziarie”.

Una situazione non facile che, dunque, rischia di essere deleteria per i pelosi La domanda di Maria Vittoria quindi è lecita: che fine faranno questi cani? Perché invece non vengono sterilizzati e lasciati tranquilli sul posto? Quanti soldi verrebbero risparmiati, affrontando le sole spese degli interventi chirurgici? Quesiti leciti che trova il pieno supporto di Lorella Commodaro, in quanto un cane costa al Comune circa tre euro al giorno per trecentosessantacinque giorni per circa dodici anni (l’età media di vita di un cane). Fornendo aiuti ai volontari per sostenere le predette spese veterinarie, senza contare il coinvolgimento che i Comuni dovrebbero avere con le Asp territoriali, si risparmierebbero tanti soldi dei contribuenti. Lo stesso presidente dell’associazione animalista, infine, rincara la dose, rivolgendosi a quelle associazioni che si fregiano di appartenere ad Enti protezionistici nazionali. “Dove siete? Perché per il caso strappalacrime, un posticino in Rifugio lo trovate e per quelli (apparentemente) in salute non avete mai posto? Ai lettori trarre le conclusioni!”.

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