
Fortissima e colorita contestazione dei consiglieri Eugenio Riccio e Carlo Nisticò per la scelta e l’installazione di alcuni fari inidonei a ridosso del muro di sostegno del costruendo porto. “Basta minchiate” è il titolo eloquente della nota che riportiamo per intero. “Il porto della Città opera pubblica tanto agognata da decenni e da tutti ritenuta decisiva per il rilancio economico e turistico della città – scrivono i due consiglieri- pare che abbia finalmente preso il via. Iniziati i lavori del molo foraneo per un importo di circa 700.000 euro ,che comporta anche la realizzazione di un idoneo impianto di illuminazione di servizio,che la ragione ci dice avrebbe dovuto essere costituito da elementi in grado di sostenere la “furia” del nostro mare e la forza dei nostri venti che con ancora più violenza si abbattono sul molo foraneo .Ma cittadini incuriositi e stupefatti ci hanno fatto notare il fiorire di una “ illogica selva” di bellissimi lampioni a doppia lanterna “logicamente” più idonei ad abbellire un parco o una passeggiata a mare che ad illuminare uno spiazzo di servizio , in mezzo al mare, esposto alla furia della natura e ad un danneggiamento certo .Basta “andare per porti” per notare che tutti sono serviti da una efficiente e più economica illuminazione realizzata con fari fissati ai moli o con torri-faro.Questo nostro intervento, in linea con il messaggio di Sergio Abramo, vuole essere un contributo per sollecitare chi di dovere ad intervenire per modificare queste superficiali abitudini di costume politico-amministrativo che troppo spesso portano a scelte fatte solo a tavolino senza conoscere il territorio e che determinano un insano sperpero di risorse economiche, che i cittadini chiamati a “pagare sempre più tasse” non tollerano più. Chiediamo quindi a Sergio Abramo amministratore preparato e razionale – continuano Nisticò e Riccio – di sollecitare i tecnici comunali ad un impegno e a una presenza costante sul territorio atto ad evitare un ormai intollerabile spreco di danaro pubblico e soprattutto confrontarsi preventivamente con la parte politica che rappresenta il territorio. Suggeriamo una lezione di umiltà e di coraggio amministrativo , “ estirpando “ e spostando i lampioni in aree più idonee…..Villa Margherita?! ….Villa Pepe?!… il nuovo Lungomare?!…..Parco Biodiversità?!. Il Cimitero monumentale ?! …..vivrebbero di più lunga vita”