
Morti bianche e Calabria, un triste binomio che vede la nostra regione penultima in Italia nella classifica nazionale Istat (relativa al 2015, ultimo anno censito!), inerente gli incidenti sul lavoro che hanno avuto gravi conseguenze. Battuti solo dalla Basilicata registriamo 21,6 infortuni ogni 10 mila occupati.
Partendo da una media nazionale pari ad 11,9 tutte le 5 provincie presentano dati allarmanti, rapportandolo all’alto tasso di disoccupazione vigente. In testa Vibo Valentia che detiene anche il primato nazionale con 35,2 episodi ogni 10mila occupati, quasi tre volte il dato medio nazionale. A Catanzaro, invece, si sono verificati 17 incidenti sul lavoro mortali o gravemente invalidanti ogni 10 mila occupati.
I recenti fatti di cronaca non suscitano particolare ottimismo. Nella giornata di ieri il decesso all’ospedale Pugliese di Silvana Fullone 61enne di Vibo Marina che lo scorso 1 luglio è caduta mentre puliva i vetri di una farmacia. La donna è stata subito trasferita d’urgenza in elisoccorso nel nosocomio del capoluogo ma le sue condizioni apparivano già gravi a causa di un trauma cranico e una sospetta frattura a livello spinale. Immediato l’intervento chirurgico dal quale la donna non si è più ripresa. La procura di Vibo Valentia ha disposto il sequestro della salma e l’autopsia per individuare eventuali responsabilità del decesso.
La seconda morte sul lavoro di questa prima metà di luglio è avvenuta domenica scorsa a Lamezia Terme questa volta si tratta di un uomo di 49 anni, Francesco Mercuri, che mentre era impegnato in lavori agricoli alla guida di un trattore ha perso il controllo del mezzo e si è ribaltato. Gravissime le ferite riportate tanto da fargli esalare l’ultimo respiro mentre era ancora in volo in elisoccorso verso la struttura sanitaria più vicina, gli stessi sanitari del 118 ne hanno constatato il decesso. [VEDI NOTIZIA]
c.v.