
Beni per un valore di oltre un milione di euro sono stati sequestrati dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catanzaro, coordinati da Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro, e da Vincenzo Luberto e Vincenzo Capomolla, procuratori aggiunti. Il provvedimento della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Dda, è stato emesso nei confronti di Francesco Aloi, di Guardavalle, ritenuto elemento di spicco del clan di ‘ndrangheta Gallace-Gallelli attiva nel Soveratese.

Il soggetto in questione, in passato, era stato coinvolto nell’operazione “Itaca-freeboat”, culminata, a luglio 2013, con l’arresto di 25 persone tra presunti fiancheggiatori ed affiliati della cosca operante nei territori di Badolato, Guardavalle e nel basso ionio catanzarese. Aloi si era reso irreperibile fino al giorno dell’arresto, avvenuto nel febbraio 2015, al di sotto di una cella frigorifera ubicata in un ristorante di Guardavalle, luogo del nascondiglio, insieme ad un altro latitante. Lo stesso era stato condannato, con rito abbreviato, a sei anni di reclusione per associazione mafiosa.
Tuttavia, le attente indagini patrimoniali degli investigatori del Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catanzaro hanno consentito di scoprire il patrimonio di Aloi, eccessivo, secondo la Dda, rispetto ai redditi dichiarati. Il provvedimento di sequestro, dunque, ha riguardato un’autovettura, diversi rapporti bancari e finanziati, un fabbricato sito a Guardavalle e varie quote societarie, pari a un valore complessivo stimato superiore ad un milione di euro.