
Maggio 2007: il consiglio di amministrazione in carica di Telespazio Calabria Spa licenzia i giornalisti e gran parte dei dipendenti. Dicembre 2014 : il Tribunale di Catanzaro decreta il fallimento della storica emittente regionale. Gennaio 2015 : il Curatore fallimentare appone i sigilli ad una struttura ormai depredata e violentata anche da indicibili connivenze ed improvvisi silenzi.
Tante aziende chiudono per colpa del mercato asfittico, per problemi di bilancio, per mancanza di materie prime. Quest’azienda è stata chiusa anche se pienamente competitiva, con bilanci perfettamente gestibili, con fiumi di “materie prime” disponibili (l’informazione) e maestranze di esperienza unica e non replicabile.
La Giustizia avanza ineluttabile nel suo lento procedere mentre la Città ancora aspetta di sapere chi, come e perché abbia concepito un tale ingiustificabile “crimine editoriale” che da otto anni priva la collettività del suo storico canale di riferimento e i dipendenti del proprio posto di lavoro, delle spettanze fin qui maturate dopo un doppio reintegro giudiziario allegramente ignorato ma soprattutto delle propria dignità ancora oggi calpestata e mai più equamente risarcibile.