Estorce denaro ad una ragazza per non pubblicare materiale hot, arrestato

Nelle prime ore di stamattina, a Lucca, è stato tratto in arresto dalla Squadra Mobile di Catanzaro, coadiuvata dalla Squadra Mobile di Lucca, Marco Pecori nato a Firenze il 23.07.1974,  in esecuzione di un’Ordinanza dispositiva della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro. Il provvedimento restrittivo scaturisce dalle indagini svolte dagli Investigatori della Squadra Mobile di Catanzaro che tempo fa avevano ricevuto la denuncia di una giovane residente nel capoluogo, adescata con l’inganno sui “social network” e irretita da Pecori, che, utilizzava una falsa identità virtuale. Il destinatario della misura infatti, ben celato dall’anonimato del web, offriva alla donna un’immagine di sé ben lontana dalla realtà, dicendosi pronto a stringere una relazione amorosa con la malcapitata, carpendone la fiducia, fino ad indurla a ritrarsi in foto e video che la raffiguravano in pose dall’inequivoco significato erotico. Proprio tale materiale, in seguito, era diventato oggetto di subdola estorsione ai danni della giovane donna che di lì a poco si è ritrovata in un vero e proprio incubo, conclusosi solo nella giornata odierna, unitamente ad alcuni familiari coinvolti nella vicenda per far fronte alle richieste di denaro. La minaccia da parte dell’uomo consisteva nel pubblicare “on line” il materiale privato qualora la ragazza non gli avesse corrisposto il denaro preteso, fino a che, dopo un primo tentativo, il reo è riuscito ad ottenere il prezzo del reato. Al primo pagamento hanno fatto seguito ulteriori richieste che si sono interrotte solo dopo l’intervento degli Inquirenti. All’atto dell’arresto, la Polizia ha rinvenuto e sequestrato a casa del Pecori il personal computer contenente materiale pornografico e svariati supporti informatici, utili allo sviluppo delle indagini. La vicenda testimonia quali gravi insidie si nascondano in rete, soprattutto per utenti giovani, della cui buona fede sono pronti ad approfittare soggetti con pochi scrupoli disseminati in “on line” dietro mentite spoglie. Fermo restando il monito che la vicenda impone di usare prudenza nell’intessere relazioni “virtuali” potenzialmente pericolose, soprattutto per i giovanissimi appare chiara l’importanza di denunciare tempestivamente tali tipologie di reati alle Forze dell’Ordine  senza remora alcuna.