
Inquinamento ambientale a cielo aperto: chi è stato ?
Contenitori monouso pieni di liquido giallognolo sparsi nell’erba a pochi passi dai palazzi. E’ quanto hanno scoperto alcuni abitanti del quartiere Corvo di Catanzaro, con una certa sorpresa mista ad un legittimo senso di ripugnanza.Si tratta di diverse decine di presidi sanitari per la raccolta delle urine via catetere che sono stati smaltiti in modo errato da privati o peggio da qualche struttura medico-assistenziale. Nessuno ovviamente ha avuto l’ardire di appurare l’effettiva consistenza dei raccoglitori anche se non è difficile desumerne il contenuto considerato il tipo e le marche delle buste. Di rassicurante c’è il fatto che si tratta di rifiuti sanitari assimilati dalla legge a rifiuti urbani ordinari, assieme a gessi ortopedici, bende, assorbenti igienici usati, pannolini pediatrici e pannoloni . Nessun rischio dunque. Almeno a prima vista poiché anche alcune tipologie di sacche per urine possono essere considerate alla stregua di rifiuti pericolosi. Un accertamento da parte degli organi preposti solleverebbe tutti da qualsiasi timore.Da scoprire peraltro come e da quanto questi contenitori sono finiti tra l’erba a bordo strada. Se qualcuno ce li ha buttati di proposito, se sono caduti da qualche cassonetto (ipotesi difficile perché sulla strada non ce ne sono) o se sono stati portati dalle recenti alluvioni che hanno trascinato dalla collina sovrastante fango e detriti di ogni tipo.In ogni caso uno spettacolo indecoroso. Spetterà alla cura ed all’impegno degli operatori ecologici sottrarre dalla vista pubblica questi contenitori pieni di liquido ed alla civiltà degli interessati evitare che tutto ciò si ripeta procedendo ad uno smaltimento sicuro e discreto. Con il massimo grande rispetto dovuto, sia chiaro, ai malati che ne fanno uso (RTI).