Black Money contro il clan Mancuso, chieste condanne pesanti in Appello

 “Non riesco a comprendere come il Tribunale di Vibo abbia potuto escludere in questo processo l’associazione rispetto ad una cosca che è la più potente in quel territorio se non in tutta la Calabria”. Non ha usato mezzi termini il magistrato della Dda di Catanzaro Anna Maria Frustaci, applicata al processo Black Money in veste di pg nel chiedere dopo una lunga requisitoria alla Corte di appello di riformare la sentenza emessa in primo grado e datata 17 febbraio 2017 per 7 dei dodici imputati coinvolti nell’operazione antimafia contro il clan Mancuso, scattata nel 2013, sotto il coordinamento della Dda. Quel giorno il Tribunale collegiale di Vibo aveva ridimensionato le richieste di pena, avanzate dal magistrato Marisa Manzini, oggi procuratore aggiunto a Cosenza. Un verdetto contro cui la Dda di Catanzaro ha fatto ricorso, invocando oggi in aula per Giovanni Mancuso, 20 anni più tre anni di libertà vigilata (condannato in primo grado a 9 anni di reclusione e 9mila euro di ammenda); Agostino Papaianni, 16 anni e tre anni di libertà vigilata ( in primo grado 7 anni e 8 mesi di reclusione); Antonio Mancuso, (81enne), 20 anni e tre anni di libertà vigilata  (in primo grado 5 anni di reclusione); Pantaleone Mancuso, detto “Scarpuni”, 18 anni  e tre anni di libertà vigilata (in primo grado assolto); Giuseppe Mancuso, 20 anni e tre anni di libertà vigilata (in primo grado 1 anno e 6 mesi anni di reclusione) ; Leonardo Cuppari, 16 anni e tre anni di libertà vigilata (in primo grado 5 anni di reclusione); l’imprenditore Antonino Castagna16 anni più tre anni di libertà vigilata (in primo grado assolto). Chiesta la conferma delle condanne sentenziate dai giudici di prime cure per  Gaetano Muscia, (in primo grado condannato a 7 anni di reclusione) ; Damian Fialek, (in primo grado condannato a 3 anni); l’immobiliarista napoletano Antonio Velardo,  (in primo grado condannato a 4 anni di reclusione); l’imprenditore Antonio Prestia, (in primo grado 5 anni e sei mesi di reclusione) e Nicola Angelo Castagna, (in primo grado estinzione dei reati per intervenuta prescrizione). Hanno poi concluso le discussioni i legali delle parti civili: l’avvocato Giovanna Fronte per Domenico Polito e l’associazione Sos Impresa Vibo Valentia, l’avvocato Giuseppe Lavigna per Sos Impresa nazionale e l’avvocato Claudia Conidi per Eugenio Polito. La prossima udienza è calendarizzata per il prossimo 20 giugno, quando avranno inizio le arringhe difensive dei legali Armando Veneto, Giuseppe Di Renzo, Mario Bagnato, Domenico Chindamo, Francesco Gambardella, Patrizio Cuppari, Francesco Stilo, Aldo Labate, Nicola Cantafora, Francesco Sabatino, Michelangelo Miceli, Salvatore Staiano, Leopoldo Marchese, Antonio Porcelli, Gianfranco Giunta, Francesco Calabrese.

g. p.

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