Amianto in città: numeri e pericoli da rabbrividire

Centro e provincia invasi dalla fibra killer

Basta un centimetro per contenere 325mila fibre di amianto. Basta una fibra per uccidere un uomo. Una fine latente con malattie che possono assopirsi anche per decenni, poi la morte. Una piccolissima particella che porta gravi malattie alle vie respiratorie e ai polmoni, che hanno provocato 6mila decessi in Italia nel solo 2017 e decine di migliaia di nuovi malati. (Dati presentati il 19 giugno scorso dall’Osservatorio Nazionale Amianto). Una fibra killer bandita dall’edilizia nel 1992 con una legge relativa alla cessazione dell’impiego e della produzione di asbesto nelle attività legate all’edilizia e all’industria chimica.

Catanzaro e la sua provincia purtroppo non sono esenti e come in tutto il resto della Regione la presenza di amianto è massiccia. E appare quasi come una costellazione di punti di morte, che non esclude alcun comune, quartiere o frazione di questo vasto territorio. Tutti i palazzi, i tetti, i serbatoi, le canne fumarie o i condotti acquiferi che erano già stati edificati prima del 1992 hanno questo potenziale rischio.

La mappatura dell’amianto “costruito”, viene eseguita sulla base dei dati che provengono dal Censimento Obbligatorio effettuato dai Comuni e dalle ASP” precisano dall’Arpacal che fornisce l’elenco dei comuni della provincia di Catanzaro, I dati del censimento amianto sono minimi. “Dall’avvio delle attività di Censimento nel IV trimestre del 2014 ad oggi – spiegano dall’agenzia regionale per l’ambiente -, sono pervenuti al Centro Regionale Geologia e Amianto i dati corrispondenti a solo 5 comuni su 80 della provincia di Catanzaro”. Da cui si evince che a Vallefiorifa sono pervenute 84 schede, a Sant’Andrea sullo Ionio 37, a Cicala 33, a Squillate 28 e a Petrizzi 5.

A cui possiamo aggiungere le 58 che ha ricevuto il solo comune di Catanzaro.

Ma questa è solo la punta di un iceberg, perché sono numeri che si riferiscono esclusivamente alle auto notifiche ovvero persone di coscienza che hanno deciso di bonificare l’amianto presente cercando di salvare la propria vita e quella dei propri cari.

Innumerevoli, invece i casi di inciviltà, di abbandono. Solo in questo primo semestre il Comune di Catanzaro è intervenuto già 12 volte. A cui si aggiungono 16 controlli diretti sul territorio che hanno permesso di individuare svariate coperture in amianto e qualche canna fumaria o condotto pluviale. Controlli che vengono effettuati anche in presenza di esposti anonimi tanto è pericolosa l’esposizione. Di recente, per fare qualche esempio, nel quartiere di Santa Maria adiacente a una scuola pubblica sul ciglio di una strada sono state abbandonate diverse lastre in frantumi. Stessa cosa accaduta a Pontepiccolo nei pressi del campo di calcetto dove è stato recuperato un serbatoio in amianto o a Catanzaro lido dove sono state individuate diverse discariche a cielo aperto. La città è colma, da Sant’Elia alla Marina nessun quartiere è escluso. Maggiore concentrazione è stata individuata nei centri storici soprattutto in agglomerati di case risalenti alla prima metà dello scorso secolo, ma qualsiasi abitazione antecedente al ’92 è potenzialmente a rischio.